Conqueror by PMC |
Curioso home computer, l'Acorn Archimedes. Potentissimo (e costosissimo); nel 1987 si prefigurava come la macchina da gioco definitiva, forte del processore ARM a 32 bit con sonoro a otto canali e grafica a 256 colori. In apparenza, un sogno anni luce superiore a qualsiasi altra cosa esistesse in commercio. Già, peccato cascasse su una serie di magagne ben poco user friendly, senza considerare l'ingenua mancanza di funzioni come il blitter o lo sprite hardware che - nel caso dell'Amiga - andavano a compensare le mancanze in termini di velocità computistica. E poi i videogiochi. Non che l'Archimedes mancasse di una vasta libreria, al contrario! Peccato però che, nella stragrande maggioranza dei casi, fossero pigre conversioni incapaci di sfruttare le mirabolanti capacità di calcolo dell'Archie. Finì così col relegarsi nella nicchia del computer per utenti danarosi e artisti alla ricerca di software con ambienti di lavoro. Non senza avere lasciato il proprio segno videoludico con qualche zampata ben assestata, come nel caso di Conqueror .
Nota di editing: questa recensione è stata in ampia parte rimontata al fine di consentire la pubblicazione sotto forma di scheda unica. Non è la prima volta e non sarà l'ultima. Lo riporto per rendere manifesto che dietro a ogni immagine qui presente - cover incluse - sussiste una pratica che non si esaurisce al taglio e cucito con correzione dei difetti di scansione e dei valori tonali. L'atto di preservazione merita impegno e attenzione riposti nella cura per il dettaglio.
Achimedes 87% (TGM 01 - 09/1988) |
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